G-YFCYXE9N17
top of page

Possiamo usare la tradizione per costruire il nostro futuro?

Aggiornamento: 6 giu

La Regina delle nevi di Hans Christian Andersen era fredda, bellissima e nonostante la sua crudeltà il suo bianco è rimasto per molto tempo nella mia memoria come una qualità abbagliante. Anche altre fiabe sono rimaste impresse per anni nella mia mente, come i tortellini che faceva mia nonna Iva e le mani dell'altra mia nonna, Bruna, che le usava per prendersi cura dei colpi doloranti altrui. Nella mia vita fiaba e mani si sono intrecciate in continuazione creando un sottofondo confortante nella mia memoria.

ree

Qualche giorno fa ho letto un'intervista di Polina Osipova, un'artista visiva Russa che crea gioielli e ricami visionari e sorprendenti. L'intervista, che vi consiglio di leggere, si trova su AnOthermag e racconta di come l'artista celebri le sue radici proprio attraverso la sua arte: quella del cucito e del ricamo è infatti un' arte millenaria delle donne del suo popolo, che si tramandano di generazione in generazione.

Polina racconta anche della filosofia del suo popolo, della connessione che sente con la natura: “ i miei antenati” dice “erano il tipo di persone che si sentivano sullo stesso piano dei cavalli”.

Guardo la sua arte e la vedo così originale e sofisticata e in tutta questa sensazione di meraviglia capisco una cosa: c'è un filo rosso che ci mantiene collegati con il nostro passato e ripercorrerlo può aiutarci davvero a capire cos' è importante per noi e per il mondo che abbiamo intorno. Così mi sorgono spontanee due domande: dove siamo ora? come facciamo i a recuperare e continuare a tessere al meglio questo filo rosso che ci lega al nostro passato?

ree

Questa è una questione personale, ma anche collettiva.

Ho sempre pensato di non essere su questo pianeta solo per "portare avanti" la mia specie, per "riprodurmi". Sono troppo romantica se penso che possiamo essere un piccolo tassello che porta avanti anche una certa visione del mondo, una certa energia che rende forse l'universo più equilibrato? D'altro canto non riuscirei a spiegarmi come possa esistere la nostra specie se non attraverso una sua qualche utilità. Per questo tempo fa ho capito che per stare meglio con me stessa e con gli altri, dovevo riuscire a concepire che la mia esistenza fosse utile non solo a me stessa e alla mia famiglia, ma anche al mondo intero...addirittura?!?


ree

Sì, come penso sia utile l'esistenza di ogni altra persona sulla faccia di questa terra, anche se a volte in potenziale, perché, finché non ce ne rendiamo conto viviamo una vita un pò di contorno, quando non addirittura dolorosa e triste. Credo che molta sofferenza venga da qui: dal non riuscire a concepire un senso nella nostra vita.

Ripercorrendo il filo rosso che mi tiene ancorata a tutti i miei antenati, ho capito che quello che mi interessava continuare a tessere fosse un certo uso delle mani per creare nutrimento, bellezza e cura. Ed è così, che sto costruendo il mio lavoro su questa semplice idea. Che io lavori con la fotografia, con l'argilla, con il video o con qualsiasi altro mezzo creativo cerco sempre un fare lento e attento, dal sapore antico.


Quindi: possiamo usare la tradizione per costruire il nostro futuro?

Si, si, si. Assolutamente si! Ci sono tanti modi per andare a rintracciare questa tradizione nella nostra infanzia e poi ancora più indietro: attraverso l'uso della memoria dei nostri parenti più vicini, attraverso le immagini (la fotografia com'è potente!), l'uso dell'astrologia che ci indica anche il rapporto con il nostro passato e il nostro futuro, attraverso riti per riconnetterci alla nostra memoria più antica, etc.... Per quanto mi riguarda, dato che mi piace sperimentare, nel corso degli anni li ho usati tutti e una volta che ho trovato il mio punto essenziale l'ho messo al centro e l'ho espanso.

Eh si, perché per costruire poi un futuro che non sia solo una copia noiosa e vuota della nostra tradizione, dobbiamo espandere, dobbiamo aggiungere la nostra ricerca a quella tradizione.

Il modo che ho di espandere questa tradizione è portandola in altri luoghi che mi hanno sempre affascinato: la fiaba, il mito, l'alchimia, la filosofia, la psicologia, la botanica. Attraverso questi strumenti che sono per me "nuovi" e che devo studiare ed esplorare, posso aggiungere il mio contributo personale allargando il campo d'azione per incontrare le mie antenate in un abbraccio più ampio e più emozionante.


Ora voglio chiederti: qual'è il tuo filo rosso che puoi riprendere per scrivere la tua storia? Se inizierai a farti questa domanda, la tua mente inizierà a fare un viaggio e se hai voglia di condividerla scrivila e mandamela in una bottiglia di vetro attraverso questo fiume in cui siamo immersi.

ree





 
 
 

Commenti


bottom of page