Lo Splendore
- FrancesFool

- 29 dic 2022
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 6 giu
Ho riconosciuto la tua melodia come un gatto riconosce il motore della macchina del suo amico umano. Suonava lievemente, ed era una melodia antica ma nuova, come se per la prima volta cantasse di mandarini e di vetiver, di stuoie e di caldo asfissiante, di lentezza e di dolce riposo; eppure era una melodia che esisteva da millenni, solo che io non mi ero mai fermata ad ascoltarla.
Fermarsi. Bloccare il traffico della propria vita. Bloccare l’autostrada dei pensieri e ascoltare, anche quelle sensazioni piccole, anche quelle intuizioni a cui alla fine non diamo ascolto per paura di sbagliare. Fermarsi sul ciglio della strada e lasciarsi guidare da stradine anonime, da sguardi che hanno bisogno di essere riscoperti per trovare la nostra vera creatività.
Come nasce la creatività?
Mi piace pensare che il suo inizio sia immerso nel Mistero, e così sempre sarà.
Mistero perché inizia in segreto, nel buio, in un luogo nascosto, come se fosse in un involucro. Guardiamo ad esempio la creazione più diffusa, quella di un altro essere umano: essa inizia proprio dentro l’involucro-utero della donna.
E dopo?
Quello che avviene dopo per me è qualcosa che ha a che fare con lo splendore. “Dare alla luce qualcosa” è infatti un passaggio dell’atto creativo che spesso è l’unico ad essere realmente celebrato. Ci si ricorda solo di questo splendore; ma per arrivare fino a qui, la “materia prima” della creazione è stata a lungo in luoghi oscuri, a volte anche difficili, illusori, strani, malformi e se esce per entrare nello “splendore” è soltanto perché ha conosciuto bene quest’oscurità e ha iniziato a concepirne anche la luce.
Un tempo mi sembrava che questo splendore fosse sempre troppo lontano, troppo difficile da raggiungere ed ero quasi innamorata della mia “oscurità”, degli “inizi” dove prendevano vita tante cose. Oggi che ho fatto pace con la terra posso dire che desidero sempre di più concludere il processo, entrare nella ruota della vita e della creazione senza paura. Perché la conclusione del processo può farci molta paura e in molti sensi diversi: paura che il frutto tanto desiderato non sia così perfetto come si era immaginato, paura che dopo non ci sarà più nessun altro seme da piantare e tante altre paure ancora... Ma io prima o poi dovevo uscirne.
Come ho fatto?
Come ho visto la luce?
Ho deciso di spogliarmi da tutte le forme del mio Io che erano fisse, intrappolate solo dalla mia volontà.
Ho deciso di considerarmi più morbida, più mutevole, più dolce.
In fondo il nostro corpo è una forma che prima o poi dovremo abbandonare e anche il nostro Io lo è. Ogni giorno, ogni anno, ogni evento ci trasforma interiormente e a volte con salti quantici che non vorremmo fare. Ci piacerebbe restare sempre uguali e che gli altri restassero sempre uguali, anche se in fondo e allo specchio vediamo che non è così.
Per arrivare allo Splendore bisogna assecondare e anzi, espandere il processo di cambiamento dell’Io. Entrare nella fierezza e buttare via la zavorra che ci portavamo dietro, entrare in altre forme senza mai abituarci a quella in cui siamo. Sentirci Altro.
Come sentirsi Altro da sé?

Ci sono tantissimi modi che possono farci sentire questa possibilità.
Vi propongo qui un esercizio che vi farà capire di cosa sto parlando. E’ un esercizio che ho fatto durante una lezione di Butoh, che è una danza contemporanea giapponese.
Mettiamoci in una stanza che sia il più possibile vuota. Spegnamo la luce cercando di arrivare al buio. Ora iniziamo a camminare, ma non alla nostra solita velocità, lentamente, quanto più lentamente possibile. Dobbiamo cercare di ridurre il movimento quasi a 0 ma senza fermarci. Camminiamo in questo modo per almeno 10 min – che sembreranno lunghissimi - e alla fine delle camminata sediamo in silenzio, ancora al buio e ascoltiamo quello che è successo in noi, cosa ha smosso. Se abbiamo avuto visioni, o abbiamo sensazioni particolari potremmo scriverle da qualche parte.
Sarebbe perfetto fare questa pratica una di queste sere. Le sere di fine Dicembre – inizio Gennaio, sono infatti notti magiche, sono un passaggio da un anno all’altro e sono anche le giornate in cui nel nostro emisfero il sole si trova più vicino alla Terra, quindi l’energia solare è potente ma sotterranea e lavorare con il nostro Sole interiore – il nostro IO- è molto potente.
Solo questo semplice esercizio può farvi sentire “diversi” da voi stessi. Le vostre percezioni si assottigliano e cambiano e potreste anche entrare in una sorta di meditazione in movimento.
Buon buio!




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